S. E. R. Mons. Fisichella: gli immigrati in Europa una ricchezza per la nuova evangelizzazione

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  L’immigrazione un fenomeno “antico quanto l’uomo”, che interpella positivamente la Chiesa: lo hanno ricordato mons. Rino Fischella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione e mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, nell’ambito dell’Incontro dei direttori nazionali della pastorale dei migranti delle Conferenza episcopali d’Europa, che si è conclusa ieri a Roma. Il servizio di Roberta Gisotti:

“Da quando esiste”, l’uomo “ha sempre migrato. E i problemi non sono mai mancati”, ha premesso l’arcivescovo Fisichella, indicando tre aspetti di una storia che si ripete. Come nel passato, anche oggi tanti sacerdoti “hanno lasciato le loro case per seguire tanti immigrati in diversi Paesi europei”. Milioni di cristiani dall’Est europeo, dall’America Latina e dalle Filippine, in maggioranza cattolici, sono giunti in questi decenni in Europa, negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. “Una ricchezza – ha sottolineato il presule – per la nuova evangelizzazione”, a fronte di una società oggi “spesso impietosa” che “tende ad inghiottire in un vortice di indifferenza i nuovi immigrati, impedendo loro di conservare la fede e le loro tradizioni”. “Non può essere cosi”, ha ammonito mons. Fisichella, invitando le comunità cristiane ad “essere aperte ed accoglienti”, anche verso le masse di immigrati di altre religioni. “Nel rispetto dovuto a tutti e nella prudenza delle situazioni”, - ha indicato - “i nuovi evangelizzatori non possono esimersi dall’incontrare anche quanti non condividono la fede cristiana”. E “se l’annuncio a volte non sarà recepito ciò non significa che non si possano trovare condivisioni di valori per la promozione della vita, della sua dignità e della salvaguardia del Creato”.