Conferenza stampa di presentazione dei prossimi eventi nell'Anno della Fede

Sala Stampa, 24 Aprile 2013

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            L’Anno della Fede entra nel pieno del suo svolgimento attraverso alcuni eventi particolari che intendono esprimere diverse realtà legate al segno della fede e della sua testimonianza nel mondo. Prima di entrare nel merito dei due eventi, mi preme descrivere alcune caratteristiche che sono il denominatore comune per tutti gli altri eventi che si svolgeranno a Roma con il Santo Padre. Si è inteso in particolare evidenziare il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro. Per questo, il giorno precedente, si propone ai partecipanti una breve processione simbolica che dall’Obelisco di Piazza san Pietro si snoda verso la Tomba di Pietro dove verrà fatta la Professione di fede. In questo percorso, si svilupperà una breve catechesi per richiamare al significato dei luoghi in cui ci si trova e il valore storico che possiedono per la fede. La scelta del Credo di Nicea-Costantinopoli, intende evidenziare l’unità di tutta la Chiesa che in quella professione di fede ha sempre voluto significare la sua universalità. Alcune Chiese di Roma, inoltre, soprattutto quelle più vicine a via della Conciliazione, saranno adibite alla celebrazione del sacramento della Confessione, all’Adorazione eucaristica e in alcuni casi allo svolgimento delle catechesi. Questi momenti, intendono favorire un’esperienza di fede e preparare i fedeli alla celebrazione della s. Messa con il Papa con animo conforme al senso del pellegrinaggio e alla gioia di testimoniare la bellezza della fede.

            Il primo grande evento si svolgerà il prossimo 27-28 aprile e sarà dedicato a quanti hanno ricevuto –o riceveranno nel corso dell’anno- il sacramento della Confermazione. Hanno già dato la loro adesione almeno 70.000 giovani accompagnati dai loro catechisti e sacerdoti e questa presenza evidenzia l’entusiasmo con cui hanno aderito all’iniziativa e la grande partecipazione che dobbiamo aspettarci. Il segno di questo evento si spiega perché il sacramento della cresima, in particolare nella prassi del rito romano, intende esprimere la piena e libera decisione di aderire alla fede battesimale. Nella semplicità del rito –che oltre alla Preghiera di invocazione, consiste in un segno di croce sulla fronte fatto con il sacro crisma benedetto dal Papa lo scorso giovedì santo, accompagnato dalle parole: “Ricevi il Sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”, e dal segno della pace- viene espressa una grande realtà per la fede: scegliere di vivere da cristiano nella Chiesa e nel mondo con una testimonianza coerente della propria identità. Non poteva quindi mancare un simile momento nell’Anno della Fede. Per la prima volta, Papa Francesco conferirà il sacramento a 44 giovani provenienti da tutto il mondo e simbolicamente rappresentanti l’intera Chiesa sparsa nei cinque continenti. Poiché non esiste una uniformità sull’età in cui ricevere il sacramento, i confermandi sono raccolti tra i più giovani di 11 anni, che vengono dalla Romania e dall’Italia, alla più grande che proviene dall’isola di Capoverde e ha 55 anni. I rispettivi Vescovi a cui ci siamo rivolti hanno individuato le persone più rappresentative e preparate nelle diverse comunità locali. Avremo giovani che provengono da zone dove i cristiani vivono in situazioni difficili e dove le popolazioni sono ancora sotto la cappa della guerra o di calamità. In ogni caso, sono qui presenti giovani che mostrano il volto della Chiesa presente là dove l’uomo vive e soffre, per dare a ognuno speranza e certezza del futuro. Congo, Nigeria, Madagascar, Libano, Colombia, Sri Lanka, Filippine, Usa, Argentina, Brasile, Bielorussia, Francia, Germania, Irlanda… sono alcuni dei Paesi rappresentati. Non abbiamo dimenticato la presenza di un disabile per rappresentare quanti sono privilegiati agli occhi della Chiesa e meritano la sua totale attenzione anche nella ricezione dei sacramenti. E’ bene, infine, ricordare: Antonio che viene dalla diocesi di Carpi per dare voce e speranza alle vittime del terremoto e a quanti ancora soffrono situazioni di profondo disagio. Paolo che giunge dalla Cina continentale e da alcuni anni vive in Italia come rifugiato. E Malia Petulisa Malani che abbiamo fatto venire dall’estremità della terra perché giunge dalle Isole Tonga per dire a tutti che anche dalle parti più sperdute del mondo, là la Chiesa è viva ed è presente. Dopo la celebrazione con Papa Francesco, i ragazzi con le loro famiglie avranno un momento di condivisione fraterna per festeggiare insieme. Il Papa, a ricordo di questo momento, darà loro un piccolo ma significativo ricordo del giorno della cresima. Nel pomeriggio, la Paolo VI sarà stracolma di ragazzi per un momento di festa e l’ascolto di tre testimonianze significative: quella di Paolo che parlerà della sua esperienza in Cina, di Malia che racconta la conversione del papà per le sue insistenti preghiere e quella della catechista Adriana Trujilio da Bogotà.

            Il secondo grande evento, a cui hanno già fatto pervenire ad oggi la loro adesione più di 50.000 persone, si svolgerà il 3-5 maggio ed è dedicato alla pietà popolare. Confraternite che verranno in modo particolare dove la tradizione è più forte, quindi dall’Italia, dalla Spagna, da Malta, dalla Francia, dalla Polonia e dall’Irlanda… daranno la loro testimonianza delle diverse tradizioni locali frutto di una religiosità che si è espressa nel corso dei secoli con iniziative e opere d’arte che durano fino ai nostri giorni. I Confratelli di Roma che fanno capo ad almeno 20 chiese con le rispettive confraternite si metteranno a disposizione il venerdì e sabato 3-4 maggio per l’accoglienza delle altre confraternite. Da sant’Agata in Trastevere a santa Caterina da Siena e santa Maria dell’Orazione e della Morte a via Giulia, passando per santa Maria Odigitria dei Siciliani a via del Tritone e San Giovanni Battista de’ Genovesi, per non dimenticare san Benedetto in Piscinula o santa Maria della Luce a via Lungaretta, solo per fare alcuni esempi, insomma alcune delle belle e significative chiese della Roma rinascimentale e barocca con la loro storia sanno aperte per accogliere i confratelli dalle diverse parti d’Italia e d’Europa. La mattina del sabato si seguirà lo schema del pellegrinaggio alla Tomba di Pietro divisi per gruppi linguistici, mentre nel pomeriggio in quattro differenti chiese si avrà una catechesi con la successiva celebrazione della santa Eucaristia. I gruppi linguistici si vedranno: quelli di lingua inglese a S. Maria Traspontina con S. Ecc. Mons. Arthur Roche, Segretario della Congregazione per il Culto divino; per la lingua spagnola a S. Maria dell’Orto con S. Em. il card. Canizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto divino; gli italiani che, ovviamente, sono i più numerosi si ritroveranno a santa Maria degli Angeli con il loro Assistente Nazionale, S. Ecc. Mons. Mauro Parmeggiani, la catechesi sarà sviluppata dal sottoscritto mentre la s. Messa sarà presieduta da S. Em. il Segretario di Stato; i francesi, infine, si raccoglieranno alla chiesa di Trinità dei Monti con S. Ecc. Mons. Jean Lafitte, Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia. L’incontro più importante culminerà con la celebrazione alle ore 10.00 della s. Messa celebrata da Papa Francesco in Piazza san Pietro. A partire dalle ore 8.00 si snoderà per via della Conciliazione una processione dove alcune Confraternite con i loro abiti sfileranno con i loro preziosissimi oggetti di culto per confluire nei due bracci del Bernini dentro Piazza san Pietro. Per l’occasione, l’effige della Vergine all’altare papale sarà quella della Madonna di Quintiliolo della Diocesi di Tivoli, dipinto su tavola della prima metà del XIII secolo.

            Si vivrà un momento di fede che ritrova nella semplicità delle espressioni e della pietà popolare la sua matrice più radicata nella nostra gente, che senza interruzione vive di questi segni come un forte richiamo alla fede delle generazioni precedenti e a una tradizione che merita di essere testimoniata con coraggio ed entusiasmo. Per questo, la pietà popolare sta crescendo sempre più in un cammino di sostegno con un’intelligenza più profonda della fede che sa dare ragione anche di queste espressioni culturali e popolari.

S.E.R. Mons. Rino Fisichella